Rimini, una delle sue tante facce, nel discorso di fine anno del presidente della Repubblica
Cita Rimini e il suo discorso al Meeting 2011 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo ultimo messaggio di fine anno. Parla di come affrontare la crisi economica e delle ripercussioni nel Paese, non appena un disagio ma una vera e propria ‘questione sociale’. Il presidente ripropone a reti unificate un metodo che anche per lui è stato frutto di una maturazione. “Più di un anno fa dissi a Rimini: si è nel passato parlato troppo poco “il linguaggio della verità”. Ma avere e dare fiducia “non significa alimentare illusioni, minimizzare o sdrammatizzare” i dati più critici della realtà: si recupera fiducia “guardandovi con intelligenza e con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell’impegno”, dice.
“Nel messaggio di fine anno 2008, in presenza di una crisi finanziaria che dagli Stati Uniti si propagava all’Europa e minacciava l’intera economia mondiale, dissi - riecheggiando le famose parole del presidente Roosevelt, appena eletto nel 1932 - “l’unica Trascrizione non rivista dai relatori cosa di cui aver paura è la paura stessa”. Ma dinanzi a fatti così inquietanti, dinanzi a crisi gravi, bisogna parlare - e voglio ripeterlo oggi qui, rivolgendomi ai giovani - il linguaggio della verità: perché esso “non induce al pessimismo, ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza”, aveva detto aprendo l’edizione 2011 del Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Basta, quindi, tornando al messaggio di ieri sera, nascondere “la durezza delle prove da affrontare”. Ma, aggiunge, “abbiamo forti ragioni di fiducia negli italiani e nell'Italia”. Seguendo il metodo della realtà il presidente parla di aziende, non solo piccole, ma anche grandi, e di intere regioni, come la Sardegna, messe in ginocchio dalla crisi, non nasconde le lettere da pensionati che non possono andare avanti con la minima. E nonostante i provvedimenti necessari adottati dall’esecutivo dell’ultimo anno, “sta per iniziare un anno ancora carico di difficoltà. Non ci nascondiamo la durezza delle prove da affrontare, ma abbiamo forti ragioni di fiducia negli italiani e nell’Italia”. Napolitano pensa all’Italia dei giovani, cui si era rivolto durante il pomeriggio riminese, cui si rivolge ancora nel suo ultimo discorso di fine anno.